Lutto per suicidio
Vivere il lutto per suicidio di una persona cara
Perdere una persona cara per suicidio è un evento che riguarda più persone di quanto comunemente si possa pensare: una persona su quattro conosce qualcuno che si è suicidato.
Chi si trova a vivere un’esperienza di lutto traumatico (lutto traumatico e le sue reazioni) sperimenta forti emozioni. Le più comuni sono: shock, rabbia, tristezza, senso di colpa, vergogna. La maggior parte delle persone possono percepire incredulità e un senso di irrealtà. Sono presenti anche sensazioni fisiche e somatiche come torpore, sensazione di perdere il controllo, tachicardia, stress. A livello sociale è frequente un senso di abbandono e solitudine.
Tutti questi risvolti emotivi si possono amplificare in chi perde un proprio caro per suicidio. La morte per suicidio, infatti, lascia interrogativi complessi. Per questo, le persone che subiscono questo tipo di perdita attraversano una vera e propria crisi esistenziale percependo un forte senso di ingiustizia per la perdita subita, interrogandosi sui motivi che hanno portato alla morte, In particolare: “Perchè? Perché è lui/lei? Perchè a me? Cosa è successo i giorni prima?” Emerge dunque un forte bisogno di sapere e capire per trovare una ragione o dare un senso all’accaduto .
Inizialmente, il trauma vissuto porta ad immagini intrusive della morte, anche se non si è stati direttamente testimoni dell’evento, provocando shock e intorpidimento. A volte lo shock iniziale è così intenso che la persona non realizza quanto è successo dal punto di vista emotivo anche se è consapevole della perdita.
Le persone possono avvertire un profondo senso di solitudine, tristezza, rabbia, irritabilità verso se stessi e/o il proprio caro. Sono presenti difficoltà nel dormire, poco appetito, difficoltà di concentrazione e di memoria, in particolare con la ripresa lavorativa. È frequente pensare e immaginare in modo dettagliato e ricorrente ai giorni antecedenti la morte: quello che il proprio caro ha fatto o detto, agli atteggiamenti, ai dialoghi con il proprio caro. e a collegare i momenti presenti e quotidiani con quelli in cui il proprio caro era ancora vivo.
Perdere un membro della propria famiglia può implicare, per chi resta, l’affrontare un periodo di instabilità, vulnerabilità e difficoltà caratterizzate da vissuti di sofferenza, solitudine e disperazione.
Il dolore, lo shock e l’incredulità che accompagnano spesso il tragico evento – in particolare nei casi di morte improvvisa e violenta – comportano necessariamente dei cambiamenti dell’assetto familiare.
La perdita e il dolore verranno vissuti in modo diverso da ogni componente.
È importante per noi sottolineare l’aspetto di condivisione del dolore tra i membri della famiglia in lutto, poiché spesso ci si scontra con l’idea che non ricordare o non parlare di ciò che è accaduto porti, con il tempo, a dimenticare; si arriva a credere che tenere la sofferenza per sé possa contribuire a diminuire il dolore degli altri o quanto meno non incrementi quello già presente. Questo tipo di comportamento si può ritrovare, per esempio, in alcuni figli che perdono un genitore: cercano di celare o minimizzare il loro dolore e la loro tristezza per un senso di protezione nei confronti del genitore rimasto, andando incontro, a volte, ad una sofferenza ancora più grande.
Non tutti manifestano le stesse reazioni emotive. Le persone o i membri di una stessa famiglia hanno tempi e modi differenti di vivere il lutto.
Ogni membro della famiglia ha bisogno dei propri spazi e dei propri tempi e di sapere che è capito e visto nel suo dolore, ricordando in modo particolare e attento che tra i bambini e gli adulti c’è uno spazio immenso di differenze nella modalità di esprimersi e manifestare il dolore della perdita.
Alcuni suggerimenti:
- Creare dei momenti di condivisione e dialogo all’interno del nucleo familiare
- Accettare che il dolore è vissuto in modo diverso tra i membri
- Accogliere il dolore dell’altro in qualsiasi modo si presenti
- Rispettare i modi e i tempi con i quali il dolore si manifesta in se stessi e negli altri familiari
- Se qualche membro non ne parla non vuol dire che non soffre o che si sta dimenticando
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*Sopravvissuto – la persona che è “rimasta al mondo” dopo aver perso un proprio caro a causa di una morte traumatica (es. suicidio).